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Mavi

Mavi21
Mavi
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Varietà delle uve 60% Vitovska/40% Malvasia
Area di produzione Doc Carso, Friuli Venezia Giulia
Annata 2022
Terreno terra rossa Carsica ricca di ferro e calcare
Tipologia d’impianto Guyot 8/10 gemme
Resa Qli/Ha 70/80
Vinificazione sovra maturazione sulla pianta con vendemmia tardiva e vinificazione in bianco
Fermentazione malolattica non effettuata
Affinamento in botti inox
Gradazione alcolica vol. 12,50%
Colore giallo leggermente intenso con riflessi verdognoli
Profumo mix di frutta fresca
Sapore fresco, fruttato e minerale
Abbinamenti un vino da gustare a tutto pasto
Temperatura di servizio 12°
Volume 0,75 l

Un blend ricercato con attenzione ed immensa sensibilità, composto da due vitigni, la varietà autoctona della Malvasia e l’antico vitigno Vitovska, per creare un vino dal particolare carattere, in grado di sorprendere già al primo sorso.

Nella piccola frazione di Doberbò del Lago, a pochi chilometri dal confine con la Slovenia, nel cuore pulsante del Carso goriziano, è insediata da secoli la famiglia Kovac. Ci troviamo in una terra di confine e di memoria, teatro di battaglia della cruente Grande Guerra e immersa in un paesaggio molto suggestivo, pitturato dai colori rossi delle rocce ferrose e dalle tinture bianche dei frammenti calcarei. 

Fiumi sotterranei, muri dissestati e caverne scenografiche hanno per anni rivestito la terra, rendendo la viticoltura molto difficile. Lo sa bene la cantina RUJ dell’azienda Kovac, che abita queste terre rocciose da diverse generazioni. 

Dapprima fabbri (dallo sloveno kovač), poi viticoltori e contadini, hanno deciso di aprire un agriturismo, offrendo ai turisti la possibilità di assaggiare i loro esclusivi e saporiti prodotti della terra, tra cui anche il vino.

Negli anni si sono specializzati sempre più nella produzioni del nettare di Bacco, costruendo anche una spettacolare cantina sotterranea scavata nella roccia ad una profondità di 10 metri, in cui la temperatura è mantenuta fresca e costante per tutto l’anno.

La cantina Ruj è gestita da 2 fratelli sotto la guida attenta del padre Aldo. Ivan è il custode delle vigne, e Andrej si occupa della cantina, cura le vendite e il marketing. Si coltivano le uve tipiche autoctone della zona, quali Terrano, Vitovska e Malvasia. Le vigne, organizzate su 4 ettari vitati, sono sfiorate per tutto l’anno (ma soprattutto d’estate) dalla bora, un vento catabatico che soffia da est/nord-est verso tutto il golfo di Trieste. 

Inoltre le viti affondano le radici in un terreno stratificato e di varia composizione, in cui una linea di terra rossa congiunge i diversi livelli di calcare, argille, conchiglie e stalattiti.

Visto che il terreno carsico ha una media di 20/30 cm coperta di terra rossa, siamo obbligati a scavare per tutti i filari delle trincee larghe 40 cm e profonde 1 metro con il martellone di grossi escavatori. Poi queste trincee vengono svuotate dal materiale roccioso e sostituito con la terra rossa che si trova in qualche dolina nelle vicinanze.

Questo lavoro oneroso da nel lungo termine molti vantaggi alle piante. Dopo 4 anni che la vite sviluppa la vigoria delle radici, abbiamo un maggior assorbimento delle sostanze nutritive, ma soprattutto quando le radice raggiungono nella parete della trincea un metro, abbiamo meno problemi di stress idrico.